Ha con sé una borsa di tela rossa con vestiti di varia foggia, uno zaino azzurro con coperte e teli, alcune buste colorate. Una lattina di metallo, una bottiglia in plastica e una confezione di latte, due bicchieri in plastica. Una piccola radio con le cuffie.
Passa le sue giornate seduto per la maggior parte del tempo, gambe incrociate, mani sulle ginocchia, sguardo che segue i passanti. Quando poi si stanca di mantenere quella posizione si sdraia sulla coperta distesa e con ordine sistema gli oggetti che lo assistono.
Pronto alla sfida si carica e inizia a scandire la magica sequenza di suoni che lo rende sempre più forte. Il corpo accompagna l'esplosiva declamazione della magica sequenza, è un crescendo.
Osserva la strada di fronte a lui, osserva le automobili parcheggiate e il traffico che scorre continuo. Osserva le persone che passano davanti, non tenta un approccio, una richiesta di aiuto, si limita ad osservare. Quando un passante gli fa un'offerta, lui ringrazia con un sorriso. Il tempo passa e lui, seduto osserva il mondo lì davanti, talvolta indossa la cuffia e ascolta la piccola radio a pile ritmando con la testa e il corpo la musica diffusa.
Il duello con le ombre è iniziato. Un accenno di frase, un tentativo di domanda inizialmente sommessa quasi recitata a mo’ di rituale lascia rapidamente il posto ad una serie di parole chiare ma di una lingua incomprensibile che con repentina progressione ripetute senza pause espresse ad un volume sempre più alto fino a sfociare nella frase urlata, reiterata per circa un quarto d'ora, scandita con ferma e lucida disperazione.
L'INTERVENTO

A4
Preparo un cartello formato a4 dove impagino una frase di Seneca:
“The part of life we really live is small”. For all the rest of existence is not life, but merely time. Seneca
e a seguire tre righe di testo:
Fotografo quel gruppo di oggetti per descrivere la situazione al momento della collocazione dei cartelli.




















e in basso
CHI È
CHE CERCA
SILVESTER?
LASCIARE
MESSAGGIO







