Esistono diversi livelli evocativi nella firma apposta nel foglio di via, sottoscrizione del proprio nome quale unica traccia arrivata fino a noi, di Francesco Franchi.
Livelli che motivano l'intenzione della tela. Dal momento che possiamo solo immaginare l'indicato di sé stesso come un livello di titoli e parabole che accompagnano gli orizzonti di una vita, presumibilmente questo fu ciò in cui la sua consapevolezza cosciente fu più attiva durante il processo creativo. Nel mettere in relazione le distonie sociali con le incisioni che fatti contingenti segnavano il suo stato d'animo, sarà meglio evitare qualsiasi sessione psico-inquisitoria e confinare se stessi all'ovvio schema del chiaro foglio di via, al tono delle storie che un'epoca faceva trasparire nelle note compilate con scrupolo.

Francesco Franchi, dipinto a olio su tela (150×80 cm), Giuseppe Polegri, 2018.
Francesco Franchi, in un periodo storico costellato di grandi difficoltà, ha deciso di intraprendere il mestiere di pittore tentando così di affrancarsi dalle difficoltà economiche del suo contesto. Questo almeno sembra emergere nel contenuto del foglio di via del 1854.
Mi nutro di senso
La storia mancata, attraverso un labile documento trovato casualmente, si concatena con una ideale traiettoria nel presente attraversando il tempo.